Cosa ne sarà dell’indagatore dell’incubo più famoso del mondo? Il Dylan Dog che conosciamo è al capolinea o si rinnoverà?

Arrivati al numero 400 della serie regolare, che lo si può trovare nelle edicole con ben 4 versioni di copertine per la gioia dei collezionisti, Dylan Dog chiude un cerchio in maniera forse definitiva.

Ma sarà pronto a rinascere come fosse una versione 2.0 di se stesso?

Abbiamo infatti atteso questa meteora da molti mesi e finalmente nel dicembre 2019, quasi come un’apocalisse a lungo attesa – neanche fosse uscito il 21 dicembre, come diceva qualche anno fa il calendario Maya… – questa pioggia di distruzione è precipitata sulla Terra che il nostro Dylan Dog dovrà salvare ancora una volta.

Un numero tutto a colori che è figlio di un cambiamento che ha iniziato a prender forma già da qualche anno, da quando le sorti del nostro eroe della Bonelli creato dal grande Tiziano Sclavi (del quale abbiamo parlato in una delle scorse recensioni che puoi leggere qui, e che è uscito con un interessantissimo I racconti di domani. Il libro impossibile), sono passate nelle mani del curatore editoriale Roberto Recchioni che lo ha reso più attuale.

L’uso della tecnologia, cosa da eretici per il vecchio Dylan, ma anche il pensionamento per alcuni personaggi storici, il suo eterno maggiolone messo a nuovo dopo una devastante possessione a quattro ruote.

Inoltre la caratteristica di auto conclusione tipica di questo genere di fumetto, ha iniziato a cambiare registro, divenendo sempre più connesse – è il caso di dirlo – le une con le altre.

Il Ciclo della Meteora, durato ben 14 episodi, è stato il culmine di questa nuova caratteristica narrativa e ha avuto anche la sua uscita in cartonato poco prima del numero 400 del graphic novel.

La chiave della salvezza è sempre nell’atto di fede, nell’unione che Dylan Dog deve stringere con la persona a lui più cara. Non dico altro, per non privare del piacere della lettura i nostri appassionati che da decenni seguono – a mio avviso – il più caratteristico personaggio della Sergio Bonelli.

Celebrando e commemorando allo stesso tempo una storia infinita, dopo la lettura del Dylan Dog n. 400, approfitta di questa speciale pubblicazione scritta da Roberto Recchioni e illustrata da Angelo Stano e Corrado Roi.

Ti lascio a una lettura da incubo e che l’Apocalisse abbia inizio!

“Questa è la fine, mio bellissimo amico. Questa è la fine, mio unico amico. La fine dei nostri piani elaborati, la fine di ogni cosa stabilita. Questa è la fine. Non c’è salvezza né sorpresa. Non guarderò nei tuoi occhi, mai più. Questa è la fine.”

Genere: graphic novel
Edito: Bonelli Editore (2019)
Prendi la tua copia di Dylan Dog. E ora, l’apocalisse

di Simone Colaiacomo

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