Con più di trenta romanzi all’attivo, Michael Connelly è un rappresentante simbolo nel genere thriller.
Dopo il fantastico personaggio di Harry Bosch presentato anche in versione 3D grazie all’omonima serie di successo prodotta da Amazon Studios, abbiamo ora una nuova figura che di certo avrà il suo seguito:
la detective della omicidi Renée Ballard.
Parliamo de L’ultimo giro della notte (titolo originale The Late Show, 2017).
Los Angeles è la sua città d’azione.
Dopo i trascorsi da giornalista d’assalto nella cronaca nera, Renée decide di entrare in polizia, per passare dallo scrivere di omicidi al risolverli, carica del desiderio di indagare.
Fa carriera velocemente, ma ne paga il prezzo ingiustamente.
Così si ritrova, a causa di ingiuste dinamiche interne nel suo distretto, a fare solo il turno di notte, quello che chiamano l’ultimo spettacolo.
Vagare di notte nella città degli angeli permette di assistere a scene di un altro mondo, scene di cui si farebbe volentieri a meno.
Insieme al collega Jenkins, nell’ultimo giro di pattuglia prima di finire il turno, si imbatte prima in un travestito pestato a sangue sul lungomare, poi in una cameriera aspirante attrice freddata nel locale di Hollywood in cui lavora.
Trucidata insieme ad altre quattro persone, in quello che appare come un attentato terroristico.
Un testimone è riuscito a fotografare la sparatoria e da lì è possibile individuare degli indizi utili e preziosi.
Ma il caso è in mano al tenente Olivas, che tempo addietro è stato accusato di molestie dalla Ballard e tra i due non corre ormai buon sangue, visto che il tutto è stato coperto dal dipartimento.
La Ballard ricontatta un suo ex partner che dopo la denuncia aveva preferito schierarsi dalla parte dei potenti, abbandonandola al suo destino.
Ma Renée non è tipo da mollare. Anche se in polizia si sa che chi finisce il turno se ne torna a casa e non saprà come andrà a finire, questa volta la regola non verrà rispettata.
Questa notte non sarà così.
L’ultimo giro della notte offrirà qualcosa a cui la Ballard non saprà rinunciare: il brivido dell’indagine.
Linguaggio fluido, dinamico quello di Michael Connelly, in un thriller che appassiona e rapisce in questa città sempre sveglia, dove la notte può accadere di tutto.
Chi ama il genere poliziesco all’americana, potrà seguire passo passo la nostra Renée Ballard in un’indagine losca, cupa, a tratti disarmante.
Lo stile di Michael Connelly è asciutto, liberto da forme estetiche e giri pindarici. L’autore riporta l’azione nei minimi particolari, dettagli per lui indispensabili, dove però non si trova solo l’intreccio complesso, articolato di più storie in una.
C’è anche spazio e non poco alle vicissitudini personali, quel lato umano che rende viva una storia.
Prima di leggere l’ultimo libro di Michael Connelly con le avventure della detective Renée Ballard, in tutta la sua esplosiva personalità, insieme a Harry Bosch…
…Buona lettura con L’ultimo giro della notte.
“Aveva scoperto dentro di sé
qualcosa che non sapeva di avere.
Qualcosa di oscuro.
Di spaventoso.
[…] era sopravvissuta in una situazione in cui
l’unica scelta era tra uccidere o essere uccisa,
e quel pensiero la faceva sentire viva ed euforica”.
Genere: thriller/poliziesco
Edito: Piemme (2017)
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di Simone Colaiacomo
Se ami i thriller, leggi la recensione del libro Il codice di Newton
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