Roma, 11 febbraio 2014. L’ambasciata britannica di Porta Pia subisce un attentato da parte di un drappello di fondamentalisti islamici. Le vittime sono tre dei quattro terroristi e il diplomatico britannico Steve Gilmour. La morte del funzionario mostra, però, alcuni punti oscuri, i colpi non sono partiti dalle armi dei terroristi né da quelle in dotazione ai servizi inglesi. Le forze dell’ordine italiane sono a un punto cieco e l’aspettativa di una risposta appare sempre più sfocata. Dopo più di un anno, i familiari, stanchi di attendere, chiedono ad Alvaro Landini, titolare della “sgangherata” agenzia investigativa Elefante, di far luce sul caso. L’indagine si dimostra ostica, dovendo affrontare resistenze e trovandosi di continuo in punti morti. L’Autore ha saputo posizionare gli intrecci come in un dipinto pieno di vita che parla all’osservatore attraverso i “vedo non vedo”, che mostra anche uno spaccato di una Roma masticata dalla sua stessa contorta essenza, idoneo contenitore di questo giallo internazionale.
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